lunedì 23 febbraio 2015


DAL WEB :
UMAMI IL SESTO GUSTO CHE FA TANTO BENE ALLA SALUTE

 http://www.repubblica.it/scienze/2015/02/21/news/ecco_umami_il_sesto_gusto_che_fa_tanto_bene_alla_salute-107546791/?ref=HRERO-1


CIBI IN PROGRESS: LE BACCHE DI GOJI SONO UN SUPERCIBO?

Oggi la cultura del mangiare informati è molto diffusa e i motori di ricerca ti forniscono una serie infinita di informazioni di vario tipo sulla composizione e provenienza di alimenti “nuovi” indicati come supercibi e provenienti da altri paesi e da culture con abitudini alimentari differenti dalle nostre. Occorre filtrare tutto il bagaglio di informazioni della rete e trarre le giuste conclusioni su ciò che in realtà fa bene alla nostra salute e ci aiuta a perfezionare uno stile di vita comunque basato su una corretta e bilanciata alimentazione.

Un esempio sono le tanto pubblicizzate Bacche di Goji indicate dal Ministero della Salute come un estratto vegetale impiegabile come integratore antiossidante. Ma cosa sono queste bacche selvatiche? Il Goji, dal nome latino Lycium Barbarum, proviene dalla Mongolia interna ed è un arbusto perenne della famiglia delle Solanacee (famiglia a cui appartengono melanzane, pomodori, patate, peperoncino e peperoni) che cresce su viti rampicanti. La dieta delle popolazioni della Cina del nord e della Mongolia interna è arricchita quotidianamente dalle bacche di Goji, che sono annoverate fra i fattori legati alla longevità di queste popolazioni meno soggette di altre alle malattie cardiovascolari e ai tumori.

Ma perché assumere le bacche di Goji? Questi frutti rappresentano potentissimi antiossidanti e sono ricchissimi di nutrienti indispensabili per il nostro organismo. Una singola bacca contiene: carboidrati, efficaci nel rinforzo del sistema immunitario, proteine, lipidi (tra cui Omega3 e Omega6), vitamine del gruppo C ed E, le quali proteggono dai radicali liberi e dallo stress ossidativo e poi elementi quali il rame, il ferro, il fosforo e il manganese che regolano il metabolismo energetico. La presenza in ottime concentrazioni di potassio e magnesio aiuta ad aumentare la resistenza muscolare.


Le bacche di Goji possono essere assunte come integratori naturali nell’ambito di uno stile di vita sano e con un regime alimentare controllato ed inoltre in diverse situazioni di vita quali disturbi legati allo stress, affaticamento visivo, menopausa, gravidanza, sbalzi di umore. Le bacche di Goji si possono assumere quale frutto essiccato oppure si possono aggiungere allo yogurt o alla macedonia o ai cereali o alle insalate oppure le si può scaldare a bagnomaria per renderle più morbide e reidratate. La dose consigliata è di 1-3 cucchiai al giorno equivalente a 30 gr, si inizia con 10 gr e poi si valutano gli effetti, l’importante è non eccedere per gli eventuali effetti collaterali.

lunedì 16 febbraio 2015

VELOCI IN TUTTO, MA NON A TAVOLA
I ritmi frenetici della vita di oggi influiscono inevitabilmente sulle nostre abitudini alimentari e volerle migliorare richiede sforzo e volontà non indifferenti.
Mangiare in fretta, non essere attenti alle quantità, scaricare sul mangiare il nostro stress e le nostre tensioni quotidiane, sono aspetti tipici di chi non presta attenzione al benessere del proprio organismo, di chi non si vuole bene, semplicemente perché ritiene il mangiare un accessorio ingombrante o una valvola di sfogo esagerata. Se il punto di partenza è questo, la prima cosa è educare se stessi a mangiare più lentamente.
Sono tanti i vantaggi che se ne traggono tra cui assaporare meglio i cibi, facilitare la digestione ed inoltre mangiare lentamente riduce il senso di fame e quindi aiuta a mangiare meno, ciò aiuta ad introdurre meno calorie,  a perdere il peso in eccesso e a non acquistare altro peso. Chi mangia in fretta tende a mangiare di più, avvertendo la sensazione di non aver mangiato abbastanza. Mangiando più lentamente si impara a controllare le porzioni, soprattutto  quando si inizia a seguire un piano alimentare per dimagrire.

Ma come imparare? Pochi semplici accorgimenti ci vengono in aiuto, ad esempio masticare lentamente, dividere il cibo in piccoli bocconi, non arrivare al pasto con troppa fame, imparare ad assaporare ciò che si mangia apprezzandone il sapore e il profumo.

Alla base di tutto c’è il concetto del cibo non solo come bisogno primario da soddisfare, ma come tassello indispensabile che aiuta a vivere meglio e in armonia con noi stessi.

sabato 14 febbraio 2015

CHILI DI TROPPO?
UN DIARIO CI SALVERA’

Nell’epoca del digitale sembra strano e inconsueto prendere una penna in mano per scrivere o annotare qualcosa da ricordare che ci riguarda. L’idea di mettere nero su bianco la propria giornata alimentare può apparire oggi improponibile, un po’ per la mancanza di tempo , un po’ perché sembra inutile (tanto me lo ricordo) , un po’ perché  sembra inattuabile.

Compilare il diario alimentare è invece molto utile per capire come e quanto si mangia durante il giorno; leggerlo una volta compilato  aumenta la consapevolezza dei cibi assunti, ci fa comprendere quali e quanti alimenti ipercalorici assumiamo  senza in realtà  averne bisogno, ci aiuta a capire se mangiamo troppo poco o semplicemente se mangiamo sempre uguale o in modo sregolato.

Se ci prefiggiamo di perdere i chili di troppo, il diario alimentare è uno strumento semplice ed efficace per conoscerci dal punto di vista alimentare e quindi intervenire per correggere gli errori inconsapevoli che commettiamo .
Ma come compilarlo in modo giusto? Basta seguire alcune regole chiave: 1) annotare subito su un quaderno o una agenda o uno smartphone quello che abbiamo appena mangiato; 2) annotare per ogni pasto cosa e quanto si mangia e possibilmente quando, dove e perché, se si riesce a individuare la motivazione; 3) annotare tutti i fuori pasto e ciò che spilucchiamo durante il giorno (un cioccolatino, un morso di pizza , una manciata di noccioline); 4) annotare le bevande gasate e non, acqua compresa; 5) annotare l’attività fisica fatta nella giornata.
Rileggere il diario ci farà intuire i nostri errori alimentari, per correggere questi errori ed educarci a mangiare bene, forse occorrerà ricorrere ad un nutrizionista.


giovedì 5 febbraio 2015


I sette cibi che aiutano a dormire meglio
Si sa che dormire bene aiuta ad affrontare la giornata nel modo migliore ed allontana molte patologie legate allo stress e alla depressione. La qualità del sonno dipende da molti fattori ed ultimamente alcuni studi scientifici e medici si sono soffermati  ad analizzare quali alimenti contribuiscono a conciliare il sonno e a combattere il sonno cattivo. Sono stati individuati sette cibi che aiutano a dormire meglio e quindi a vivere meglio nel quotidiano.

Il kiwi ha molte proprietà: è  ricco di vitamina C , di fibre e potassio e ha ottime  proprietà antiossidanti. Un ricerca dell’Università Medica di Taipei ne ha scoperto anche effetti benefici sul sonno. La ricerca su 22 donne e 4 uomini tra i 20 e i 50 anni ha dimostrato che il consumo quotidiano di kiwi innalza qualità e quantità del sonno. Due frutti un’ora prima di andare a dormire e il sonno ne guadagna.

Le noci sono ricche di proteine, zuccheri, minerali, vitamine e grassi buoni come gli Omega 3 tanto utili per combattere l’invecchiamento. Un ricerca di alcuni anni fa dell’Università del Texas ha scoperto che il consumo di noci innalza il livello di melatonina, ormone che regola il ritmo sonno- veglia e la cui produzione è stimolata dal buio. Consumando noci si favorisce dunque la produzione di melatonina e quindi si migliora la qualità del sonno.
Le mandorle sono particolarmente ricche di magnesio, un minerale fondamentale per un buon sonno. Secondo uno studio americano l’assenza di magnesio diminuisce la qualità del sonno. Basta consumare qualche mandorla al giorno (circa 400 mg) per aumentare i livelli di magnesio e quindi dormire meglio.

Una ricerca dell’Università di Oxford ha dimostrato che un piccolo supplemento quotidiano di estratti di alga marina migliora la qualità del sonno e aumenta la presenza di Omega 3 che si trovano in alta concentrazione nelle alghe marine.

Uno studio scientifico condotto dall’Università della Louisiana ha dimostrato che, consumando una tazza da latte di succo di amarene fresco, due volte al giorno per due settimane, aumenta il sonno di oltre un’ora e questo è legato alla rapida attivazione della melatonina creata dalle amarene.

Un panino con burro di arachidi unisce carboidrati e grassi e rappresenta la merenda americana per antonomasia. Il burro di arachidi contiene grassi che attivano l’insulina,  la quale da sempre è collegata all’insorgenza di sonnolenza. Del resto anche il consumo dei carboidrati la sera aiuta a prendere sonno più facilmente. L’importante è non abusarne, in quanto tali nutrienti, se consumati in grandi quantità prima di andare a dormire, determinano aumento di peso e ritenzione idrica.

Infine la tisana di camomilla è un antico rimedio che calma corpo e mente e aiuta a prendere sonno. Uno studio giapponese ha dimostrato come i topi curati con camomilla dormissero come quelli curati con benzodiazepine.