lunedì 23 marzo 2015




MANGIARE “INSIEME” SIGNIFICA MANGIARE MEGLIO

Mangiare è più che nutrirsi, è stabilire una  relazione  con se stessi, con gli altri e con i beni della terra.
Nel rapporto con se stessi il cibo costituisce la fonte primaria di nutrimento ed è strettamente correlato alla  salute e al piacere; in alcuni casi la privazione del cibo diventa esasperata perché a servizio dell’immagine fisica (anoressia e bulimia),  in altri casi c’è l’ingordigia che porta al sovrappeso e all’obesità.

Nel rapporto con gli altri, consumando insieme il cibo, la relazione diventa condivisione, a tavola dialoga la famiglia, si incontrano gli amici, gli uomini d’affari e i politici, si festeggia qualcuno o qualcosa. Le persone si ritrovano una di fronte all’altra con la propria individualità ed insieme condividono i beni della terra e la propria vita.

Con il cibo l’uomo stabilisce un rapporto con la terra e con il cosmo a cui appartiene, può distruggere la natura o coltivarla  entrando in un  rapporto di scambio con essa.
Mangiare insieme non solo unisce ed aggrega le persone, ma ci aiuta ad assaporare meglio ciò che mangiamo, a mangiare più lentamente secondo il ritmo della conversazione, e infine ci dà l’occasione di riappropriarci della cultura e della tradizione del cibo nel corso dei tempi e delle generazioni.


L’esperienza quotidiana non offre questa visione del mangiare insieme, molto spesso ciascuno ricerca il piacere prescindendo dall’altro,  per cui la convivialità è un percorso educativo che bisogna imparare e che si esprime concretamente nel mangiare insieme e nello stesso tempo si sviluppa  concretizzandolo nelle scelte che si fanno insieme a tavola.

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