GUIDA E ABUSO DI ALCOOL : GLI ESAMI DI LABORATORIO PER RIOTTENERE LA PATENTE
Negli
ultimi anni l’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha piu’ volte
segnalato che l’abuso di alcool deve
essere considerato un problema prioritario di Sanità Pubblica in quanto
rappresenta un fattore di rischio per l’individuo e per la società con forti
ripercussioni sulla sicurezza. L’assunzione cronica di bevande alcoliche è in
costante crescita soprattutto tra i giovani (secondo l’ISTAT il 78% dei ragazzi
italiani tra i 18 e 27 anni fa uso di alcolici e ancora il 61% dei ragazzi tra
15 e 17 anni assume alcool).
Si
moltiplicano, soprattutto a carico delle nuove generazioni, gli
incidenti stradali, ormai non solo del sabato sera, provocati dalla guida in
stato di ebbrezza.
La
prevenzione e il controllo dell’abuso alcolico richiedono la disponibilità di
indicatori analitici specifici in grado di discriminare in termini efficaci il
consumo moderato di alcool dall’abuso legato a conseguenze negative sul piano sanitario,
familiare, sociale e professionale, oltre che illecito in determinati contesti
come ad esempio il divieto di guida in stato di ebbrezza o per i neo patentati
e i guidatori professionali il divieto di guida con sospensione della patente
dopo aver consumato bevande alcoliche.
La
Medicina di Laboratorio sta assumendo un ruolo rilevante sia per controllare
l’abuso acuto attraverso la misurazione dell’alcolemia, sia per verificare
l’abuso cronico e individuare i forti bevitori, controllare se un alcolista in
terapia si mantiene astemio, riconoscere le epatopatie di origine alcolica e
valutarne lo stadio.
Il test
di laboratorio della CDT (Trasferrina Desialata o trasferrina carente di
carboidrati) sul sangue è un esame che
viene utilizzato per scopi medico-legali, quali il rinnovo della patente di
guida in seguito ad una sospensione ed il rilascio del porto d’armi, per
rilevare l’abuso di sostanze alcoliche e per il monitoraggio dell’astinenza
alcolica in soggetti in trattamento terapeutico. La CDT è una glicoproteina
prodotta dal fegato e deputata al
trasporto di ferro. Rispetto ai marcatori tradizionali di abuso cronico (GGT, MCV,
Transaminasi) la CDT ha una specificità maggiore (intorno al 95%) e non è
soggetta a variazioni causate da altre alterazioni dovute a farmaci, diabete, obesità,
epatopatie e disordini ematologici. I falsi positivi derivano da carcinomi
epatici, cirrosi biliare primitiva e sindromi congenite di varianti genetiche
della trasferrina.
Quindi
il dosaggio della CDT rappresenta il marcatore di abuso alcolico per
eccellenza, sia in termini di sensibilità che in termini di specificità. Diversi
studi hanno dimostrato che consumi superiori a 50-80 grammi di etanolo al
giorno (60 grammi di alcol corrispondono approssimativamente ad una bottiglia
di vino e a più di un litro e mezzo di birra) per almeno una settimana inducono
un innalzamento dei valori di CDT. Sono necessari 10- 15 giorni di astinenza
alcolica prima che la concentrazione di CDT nel sangue si dimezzi, con una
normalizzazione dopo 2-4 settimane.
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