martedì 13 gennaio 2015



 GUIDA E ABUSO DI ALCOOL : GLI ESAMI DI LABORATORIO PER RIOTTENERE LA PATENTE

Negli ultimi anni l’O.M.S. (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha piu’ volte segnalato che l’abuso di alcool  deve essere considerato un problema prioritario di Sanità Pubblica in quanto rappresenta un fattore di rischio per l’individuo e per la società con forti ripercussioni sulla sicurezza. L’assunzione cronica di bevande alcoliche è in costante crescita soprattutto tra i giovani (secondo l’ISTAT il 78% dei ragazzi italiani tra i 18 e 27 anni fa uso di alcolici e ancora il 61% dei ragazzi tra 15 e 17 anni assume alcool).
 Si  moltiplicano, soprattutto a carico delle nuove generazioni, gli incidenti stradali, ormai non solo del sabato sera, provocati dalla guida in stato di ebbrezza.  
La prevenzione e il controllo dell’abuso alcolico richiedono la disponibilità di indicatori analitici specifici in grado di discriminare in termini efficaci il consumo moderato di alcool dall’abuso legato a conseguenze negative sul piano sanitario, familiare, sociale e professionale, oltre che illecito in determinati contesti come ad esempio il divieto di guida in stato di ebbrezza o per i neo patentati e i guidatori professionali il divieto di guida con sospensione della patente dopo aver consumato bevande alcoliche.
La Medicina di Laboratorio sta assumendo un ruolo rilevante sia per controllare l’abuso acuto attraverso la misurazione dell’alcolemia, sia per verificare l’abuso cronico e individuare i forti bevitori, controllare se un alcolista in terapia si mantiene astemio, riconoscere le epatopatie di origine alcolica e valutarne lo stadio.

Il test di laboratorio della CDT (Trasferrina Desialata o trasferrina carente di carboidrati) sul sangue è  un esame che viene utilizzato per scopi medico-legali, quali il rinnovo della patente di guida in seguito ad una sospensione ed il rilascio del porto d’armi, per rilevare l’abuso di sostanze alcoliche e per il monitoraggio dell’astinenza alcolica in soggetti in trattamento terapeutico. La CDT è una glicoproteina prodotta  dal fegato e deputata al trasporto di ferro. Rispetto ai marcatori tradizionali di abuso cronico (GGT, MCV, Transaminasi) la CDT ha una specificità maggiore (intorno al 95%) e non è soggetta a variazioni causate da altre alterazioni dovute a farmaci, diabete, obesità, epatopatie e disordini ematologici. I falsi positivi derivano da carcinomi epatici, cirrosi biliare primitiva e sindromi congenite di varianti genetiche della trasferrina.


Quindi il dosaggio della CDT rappresenta il marcatore di abuso alcolico per eccellenza, sia in termini di sensibilità che in termini di specificità. Diversi studi hanno dimostrato che consumi superiori a 50-80 grammi di etanolo al giorno (60 grammi di alcol corrispondono approssimativamente ad una bottiglia di vino e a più di un litro e mezzo di birra) per almeno una settimana inducono un innalzamento dei valori di CDT. Sono necessari 10- 15 giorni di astinenza alcolica prima che la concentrazione di CDT nel sangue si dimezzi, con una normalizzazione dopo 2-4 settimane.
analisiclinicheagostiniroussier.it

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