lunedì 23 febbraio 2015
CIBI IN PROGRESS: LE
BACCHE DI GOJI SONO UN SUPERCIBO?
Oggi la cultura del mangiare informati è molto
diffusa e i motori di ricerca ti forniscono una serie infinita di informazioni
di vario tipo sulla composizione e provenienza di alimenti “nuovi” indicati
come supercibi e provenienti da altri paesi e da culture con abitudini
alimentari differenti dalle nostre. Occorre filtrare tutto il bagaglio di
informazioni della rete e trarre le giuste conclusioni su ciò che in realtà fa
bene alla nostra salute e ci aiuta a perfezionare uno stile di vita comunque
basato su una corretta e bilanciata alimentazione.
Un esempio sono le tanto pubblicizzate Bacche di
Goji indicate dal Ministero della Salute come un estratto vegetale impiegabile
come integratore antiossidante. Ma cosa sono queste bacche selvatiche? Il Goji,
dal nome latino Lycium Barbarum,
proviene dalla Mongolia interna ed è un arbusto perenne della famiglia delle
Solanacee (famiglia a cui appartengono melanzane, pomodori, patate, peperoncino
e peperoni) che cresce su viti rampicanti. La dieta delle popolazioni della
Cina del nord e della Mongolia interna è arricchita quotidianamente dalle
bacche di Goji, che sono annoverate fra i fattori legati alla longevità di
queste popolazioni meno soggette di altre alle malattie cardiovascolari e ai
tumori.
Ma perché assumere le bacche di Goji? Questi
frutti rappresentano potentissimi antiossidanti e sono ricchissimi di nutrienti
indispensabili per il nostro organismo. Una singola bacca contiene:
carboidrati, efficaci nel rinforzo del sistema immunitario, proteine, lipidi (tra
cui Omega3 e Omega6), vitamine del gruppo C ed E, le quali proteggono dai
radicali liberi e dallo stress ossidativo e poi elementi quali il rame, il
ferro, il fosforo e il manganese che regolano il metabolismo energetico. La
presenza in ottime concentrazioni di potassio e magnesio aiuta ad aumentare la
resistenza muscolare.
Le bacche di Goji possono essere assunte come
integratori naturali nell’ambito di uno stile di vita sano e con un regime
alimentare controllato ed inoltre in diverse situazioni di vita quali disturbi
legati allo stress, affaticamento visivo, menopausa, gravidanza, sbalzi di
umore. Le bacche di Goji si possono assumere quale frutto essiccato oppure si
possono aggiungere allo yogurt o alla macedonia o ai cereali o alle insalate
oppure le si può scaldare a bagnomaria per renderle più morbide e reidratate. La
dose consigliata è di 1-3 cucchiai al giorno equivalente a 30 gr, si inizia con
10 gr e poi si valutano gli effetti, l’importante è non eccedere per gli
eventuali effetti collaterali.
lunedì 16 febbraio 2015
VELOCI IN TUTTO, MA NON A TAVOLA
I ritmi frenetici della vita di
oggi influiscono inevitabilmente sulle nostre abitudini alimentari e volerle
migliorare richiede sforzo e volontà non indifferenti.
Mangiare in fretta, non essere
attenti alle quantità, scaricare sul mangiare il nostro stress e le nostre
tensioni quotidiane, sono aspetti tipici di chi non presta attenzione al
benessere del proprio organismo, di chi non si vuole bene, semplicemente perché
ritiene il mangiare un accessorio ingombrante o una valvola di sfogo esagerata.
Se il punto di partenza è questo, la prima cosa è educare se stessi a mangiare
più lentamente.
Sono tanti i vantaggi che se ne
traggono tra cui assaporare meglio i cibi, facilitare la digestione ed inoltre
mangiare lentamente riduce il senso di fame e quindi aiuta a mangiare meno, ciò
aiuta ad introdurre meno calorie, a
perdere il peso in eccesso e a non acquistare altro peso. Chi mangia in fretta
tende a mangiare di più, avvertendo la sensazione di non aver mangiato
abbastanza. Mangiando più lentamente si impara a controllare le porzioni, soprattutto quando si inizia a seguire un
piano alimentare per dimagrire.
Ma come imparare? Pochi semplici accorgimenti ci vengono in aiuto, ad esempio masticare lentamente, dividere il cibo in piccoli bocconi, non arrivare al pasto con troppa fame, imparare ad assaporare ciò che si mangia apprezzandone il sapore e il profumo.
Alla base di tutto c’è il
concetto del cibo non solo come bisogno primario da soddisfare, ma come tassello
indispensabile che aiuta a vivere meglio e in armonia con noi stessi.
sabato 14 febbraio 2015
CHILI DI TROPPO?
UN DIARIO CI SALVERA’
Nell’epoca
del digitale sembra strano e inconsueto prendere una penna in mano per scrivere
o annotare qualcosa da ricordare che ci riguarda. L’idea di mettere nero su
bianco la propria giornata alimentare può apparire oggi improponibile, un po’
per la mancanza di tempo , un po’ perché sembra inutile (tanto me lo ricordo) ,
un po’ perché sembra inattuabile.
Compilare
il diario alimentare è invece molto utile per capire come e quanto si mangia
durante il giorno; leggerlo una volta compilato
aumenta la consapevolezza dei cibi assunti, ci fa comprendere quali e
quanti alimenti ipercalorici assumiamo
senza in realtà averne bisogno,
ci aiuta a capire se mangiamo troppo poco o semplicemente se mangiamo sempre uguale
o in modo sregolato.
Se ci prefiggiamo di perdere i
chili di troppo, il diario alimentare è uno strumento semplice ed efficace per
conoscerci dal punto di vista alimentare e quindi intervenire per correggere
gli errori inconsapevoli che commettiamo .
Ma come compilarlo in modo
giusto? Basta seguire alcune regole chiave: 1) annotare subito su un quaderno o
una agenda o uno smartphone quello che abbiamo appena mangiato; 2) annotare per
ogni pasto cosa e quanto si mangia e possibilmente quando, dove e perché, se si
riesce a individuare la motivazione; 3) annotare tutti i fuori pasto e ciò che
spilucchiamo durante il giorno (un cioccolatino, un morso di pizza , una
manciata di noccioline); 4) annotare le bevande gasate e non, acqua compresa;
5) annotare l’attività fisica fatta nella giornata.
Rileggere il diario ci farà
intuire i nostri errori alimentari, per correggere questi errori ed educarci a
mangiare bene, forse occorrerà ricorrere ad un nutrizionista.
giovedì 5 febbraio 2015
I sette cibi che aiutano a dormire meglio
Si sa che dormire bene aiuta
ad affrontare la giornata nel modo migliore ed allontana molte patologie legate
allo stress e alla depressione. La qualità del sonno dipende da molti fattori
ed ultimamente alcuni studi scientifici e medici si sono soffermati ad analizzare quali alimenti contribuiscono a
conciliare il sonno e a combattere il sonno cattivo. Sono stati individuati
sette cibi che aiutano a dormire meglio e quindi a vivere meglio nel
quotidiano.
Il kiwi ha molte proprietà: è ricco di vitamina
C , di fibre e potassio e ha ottime
proprietà antiossidanti. Un ricerca dell’Università Medica di Taipei ne
ha scoperto anche effetti benefici sul sonno. La ricerca su 22 donne e 4 uomini
tra i 20 e i 50 anni ha dimostrato che il consumo quotidiano di kiwi innalza
qualità e quantità del sonno. Due frutti un’ora prima di andare a dormire e il
sonno ne guadagna.
Le noci
sono ricche di proteine, zuccheri, minerali, vitamine e grassi buoni come gli Omega
3 tanto utili per combattere l’invecchiamento. Un ricerca di alcuni anni fa
dell’Università del Texas ha scoperto che il consumo di noci innalza il livello
di melatonina, ormone che regola il ritmo sonno- veglia e la cui produzione è
stimolata dal buio. Consumando noci si favorisce dunque la produzione di
melatonina e quindi si migliora la qualità del sonno.
Le mandorle
sono particolarmente ricche di magnesio, un minerale fondamentale per un buon
sonno. Secondo uno studio americano l’assenza di magnesio diminuisce la qualità
del sonno. Basta consumare qualche mandorla al giorno (circa 400 mg) per
aumentare i livelli di magnesio e quindi dormire meglio.
Una
ricerca dell’Università di Oxford ha dimostrato che un piccolo supplemento
quotidiano di estratti di alga marina migliora la qualità del
sonno e aumenta la presenza di Omega 3 che si trovano in alta concentrazione
nelle alghe marine.
Uno
studio scientifico condotto dall’Università della Louisiana ha dimostrato che,
consumando una tazza da latte di succo di amarene fresco, due volte al
giorno per due settimane, aumenta il sonno di oltre un’ora e questo è legato
alla rapida attivazione della melatonina creata dalle amarene.
Un panino
con burro di arachidi unisce carboidrati e grassi e rappresenta la merenda
americana per antonomasia. Il burro di arachidi contiene grassi che attivano
l’insulina, la quale da sempre è
collegata all’insorgenza di sonnolenza. Del resto anche il consumo dei
carboidrati la sera aiuta a prendere sonno più facilmente. L’importante è non
abusarne, in quanto tali nutrienti, se consumati in grandi quantità prima di
andare a dormire, determinano aumento di peso e ritenzione idrica.
Infine
la tisana di camomilla è un antico rimedio che calma corpo e mente e
aiuta a prendere sonno. Uno studio giapponese ha dimostrato come i topi curati
con camomilla dormissero come quelli curati con benzodiazepine.
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